La doppia violenza
La Doppia Violenza
La Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate di Milano rende visibile e approfondisce un argomento ancora troppo trascurato.
Da tempo ci confrontiamo con le conseguenze di una violenza poco compresa e molto sottovalutata: la violenza istituzionale, un tema conosciuto molto bene dalle donne che intraprendono percorsi di uscita dalla violenza e dalle operatrici dei centri che le affiancano.
Nei percorsi giudiziari, sanitari, dei servizi sociali – in una parola istituzionali – accade spesso che siano non riconosciuti o negati i presupposti della violenza, che si metta in discussione la parola della donna, che le sue scelte di vita siano giudicate. Con il medesimo approccio, i centri antiviolenza vengono attaccati, ricattati economicamente e non riconosciuti come soggetti competenti.
I video
La guida
Vi presentiamo la guida che CADMI ha realizzato per rendere più chiaro, e quindi più “affrontabile”, questo tipo di violenza.
La doppia violenza consente al violento di sentirsi quasi tutelato da chi dovrebbe fargli pesare il comportamento tenuto. La doppia violenza si verifica quando è messo sotto processo il racconto della donna, non i fatti accaduti.
La doppia violenza si verifica quando è la donna a fuggire con i figli, a nascondersi e poi viene messo in discussione ciò che ha fatto. La doppia violenza si verifica quando viene imposto alla donna di confrontarsi o trattare con il violento.
Se la donna ha scelto di allontanarsi da un partner violento dovrebbe avere un percorso facilitato. Questo in Italia non sempre accade, anzi. Il trattamento istituzionale rivela molte carenze che possono farlo diventare un ostacolo per la donna e non un vero aiuto.
Cambiamo il nostro approccio alla violenza maschile sulle donne. Valutiamo il comportamento dei violenti non quelli delle donne.
Analizziamo i fatti, evitando di facilitare l’esercizio di ulteriori forme di violenza.
