BRIGHT SKY Bright Sky è un’app mobile scaricabile gratuitamente, lanciata in collaborazione con la Vodafone Foundation, che fornisce supporto e informazioni a chiunque possa avere una relazione violenta o a coloro che sono preoccupati per qualcuno che conoscono.
L’app è inoltre progettata per essere utilizzata da professionisti specializzati e non specializzati e da altri datori di lavoro e per chiunque sia alla ricerca di informazioni su problemi relativi agli abusi domestici come la sicurezza online, lo stalking e le molestie e il consenso sessuale.
CADMI – nella persona responsabile della comunicazione – è stata coinvolta per calare nel modo più efficace possibile l’app al contesto italiano, anche grazie all’approccio transculturale della traduzione, e a diffonderne l’utilizzo fra le donne che si trovano in situazioni di violenza e si rivolgono a loro.
WORK AND FREEDOM In Italia molte donne affrontano situazioni professionali precarie per via di salari insufficienti, glass ceiling, underemployment, tempo lavoro parziale in prevalenza involontario, mancata corrispondenza tra lavoro e aspettative professionali (secondo dati ISTAT, a marzo 2022 il tasso di occupazione femminile italiano è del 51,2%, a fronte di una media europea del 67%). Tutti questi elementi concorrono ad aumentare la dipendenza economica dai partner e nelle situazioni di maltrattamento diventa un deterrente di uscita dalla violenza.
Il progetto “Work and Freedom”, sostenuto da Kering Foundation da marzo 2022 a gennaio 2025, intende sostenere lo sviluppo professionale delle donne sopravvissute alla violenza e favorire il loro inserimento lavorativo.
Alcuni obiettivi del progetto:
– Accelerare il percorso di autonomia delle donne;
– Contribuire all’empowerment socioeconomico e al benessere personale delle donne che hanno vissuto violenza;
– Migliorare la situazione professionale di 600 donne in 3 anni;
– Coinvolgere le istituzioni e le aziende in un programma che faciliti l’inserimento lavorativo delle donne che hanno vissuto violenza, offrendo opportunità formative, stage, opportunità di inserimento lavorativo.
Al fine di sistematizzare il percorso di empowerment proposto e diffonderlo in altri centri antiviolenza sul territorio nazionale, verrà effettuata una valutazione dell’impatto del progetto.
In tale ambito CADMI è supportata da Maria Caterina Cavallo, Senior Researcher CERGAS SDA BOCCONI, Government, Health and Not for Profit Division, per monitorare e valutare l’impatto sociale del progetto.
Le aziende che lo desiderano possono inserirsi nel progetto attraverso diverse modalità di coinvolgimento:
– creazione, attivazione e conduzione di percorsi formativi inerenti a competenze trasversali, soft skill o tecniche (conversazione in Italiano per le donne straniere, programmi informatici, inglese, uso pc…) che rispondano alle necessità formative delle donne accolte;
– supporto nell’orientamento professionale (revisione del cv, messa a fuoco del progetto lavorativo, autoimprenditorialità);
– offrire alle donne coinvolte nel progetto opportunità di stage, tirocini o inserimento lavorativo.
Tutti i percorsi potranno essere svolti in modalità online, e i volontari saranno affiancati in tutte le fasi della loro attività dalle operatrici di CADMI.
ORPHAN OF FEMICIDE – INVISIBLE VICTIM Il progetto “Orphan of Femicide Invisible Victim (Orfani di Femminicidio Vittime Invisibili)” promosso dalla
cooperativa Iside, attraverso la partecipazione al bando “A braccia aperte” dell’Impresa sociale Con i Bambini
nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa, è finalizzato a realizzare interventi integrati e
multidisciplinari in grado di prendere in carico tempestivamente e individualmente gli/le orfani di femminicidio e le
loro famiglie.
La progettualità si pone in un’ottica di protezione e tutela degli orfani di femminicidio attraverso una prospettiva
operativa verso gli stessi orfani e i loro caregiver con un’attenzione alla particolare condizione ed ai loro specifici
bisogni.
Il progetto, della durata di 48 mesi, interessa l’area del “Nord-Est” opera in 5 regioni (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Trentino Alto Adige, e Veneto) attraverso il coinvolgimento di 18 partner distribuiti su 6 regioni (Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Trentino Alto Adige, e Veneto).
I dati raccolti dall’Eures mettono in evidenza 159 minori rimasti orfani a seguito di 97 casi di femminicidi compiuti
nelle regioni interessate dal progetto dal 2009 fino al 2021.
L’obiettivo comune è quello di promuovere lo sviluppo di pratiche e saperi efficaci nella presa in carico degli orfani e delle famiglie per non lasciarli più nella condizione di invisibilità, bensì sostenuti da una comunità più accogliente e responsabilizzata.
Gli interventi progettuali forniscono un sostegno mirato agli/alle orfani e alle loro famiglie in tutte le fasi, già a partire dai momenti immediatamente successivi all’evento traumatico, un supporto specializzato per la riparazione del trauma a medio e lungo termine, percorsi di accompagnamento per il reinserimento sociale e la piena autonomia professionale/lavorativa.
Tra le azioni progettuali, sono previsti percorsi di sostegno in ambito psico-sociale, psicologico, legale, educativo,
psicoterapico, formativo-professionale rivolte agli/alle orfani/e di età compresa tra 0 e 21 anni mentre alle famiglie
affidatarie/caregiver vengono offerte misure di accompagnamento e sostegno nella relazione con l’orfano/a e nella
gestione delle esigenze materiali.
Infine, il progetto prevede azioni di capacity building, ossia di formazione e prevenzione al fine di costruire una rete di professionisti sempre più competenti
ed in particolare un coordinamento tra servizi pubblici e privati nell’obiettivo di intervenire in maniera condivisa, identificando buone prassi. L’auspicio è che si riescano a ridurre le terribili conseguenze che il femminicidio porta sui figli e sulle figlie della donna uccisa, sulla famiglia e in generale sulla comunità.